Il silenzio è sempre una chiamata all’ascolto, contiene la parola segreta, quella che non si fa pronuncia proprio per conservare il mistero che la lega all’assoluto. Il linguaggio poetico entra in questo mistero non per svelarlo ma per renderlo ancora più misterioso, dunque ancora più ascoltabile. La poesia diventa una sorta di traduzione del silenzio, ce ne restituisce la trama e la forma. Passando attraverso l’opera rivoluzionaria di John Cage proveremo a fare un’esperienza al limite tra parola e silenzio. Scopriremo così che il silenzio non è soltanto assenza di suono ma ciò che precede abita e supera la parola. Il laboratorio inizierà con una proiezione video di un silenzio che i partecipanti dovranno poi tradurre in parola.