Bisogni e interessi personali, inclinazioni e affinità sono premesse essenziali per la formazione culturale e per l’agire politico; sono il punto di partenza per la nostra apertura sul mondo. Le tecnologie della conoscenza e della comunicazione però, concepite per produrre valore economico, stanno imparando a servirsi sempre meglio delle nostre preferenze per chiuderci entro orizzonti culturali e di valore asfittici. Dai social media all’intelligenza artificiale, urgono esercizi di immaginazione politica per rigenerare la relazione tra tecnologia e democrazia.