Quanto fa arrabbiare della vernice rosa su un monumento? Spesso, molto più di ciò che denuncia: femminicidi, discriminazioni, stupri. Siamo abituati a considerare la rabbia negli uomini come un’emozione accettabile, nella forma di «tigna» o «garra». Alle donne è invece interdetta: si chiede loro di reprimerla, di sbollirla. Ma la rabbia è strumento di lotta: unisce, libera energie, favorisce dialoghi. E favorisce una presa di parola pubblica non più solo in quanto vittime: la rabbia è una forza trasformativa. E agisce un cambiamento che coinvolge la società nel suo insieme.